9 dicembre 2011

La scoperta del potere - s01e04


Questa influenza mi sta uccide ee eee eeeeee Etciu ETCIU EEETTTCIUUUUUUU!!!

Lancio era ancora un bambino all’epoca ma, usando termini calcistici, prometteva bene e, inconsapevolmente, stava già esercitando i suoi poteri.

EETTTCIUUUUU
Eh ma basta, soffiati sto nasone che non ne possiamo più, diceva una delle sue sorelle.
Ma non è che lo faccio appo oo ooo ETCIUUU!!!

Stava male il piccolo Lancio, tanto piccolo che spesso lo chiamavano Lancino.


Stufa di questa situazione e in preda a crisi isterica per il continuo starnazzare del figlio e per l’ingente somma di denaro investita in fazzoletti, la madre del ragazzo lo portò dal medico.

Oh buonasera Signora, ciao piccolo Lancio, lo accolse il dottore.
Mamma io ho paura di questo signore. Si mette sempre quella cosa nelle orecchie e poi me la mette sul petto. Ed è pure freddissima che mi ammalo poi.
Zitto tu, sei già ammalato, fu la risposta amorevole della madre.

Mi ha fregato sta volta, pensò Teo. Cioè sta volta… è da un po’ che mi frega questa.

Allora Lancino, che ti è successo?, riprese il dottore.
Dottore, mostravo i peli che mi stanno crescendo sul petto ai compagni di scuola ed ho preso la polmonite.
Ho capito tutto. Tirati su la maglietta e fammi controllare.
Mamma diceva così anche la prof di geografia e poi è success...

La madre lo interruppe e cominciò, innervosita, a spogliare il ragazzo e prepararlo per la visita, mentre il dottore che dava l'aria di essere interessato all’argomento, cercava di far parlare il ragazzo. Purtroppo, anche con lui vinse la madre e al dottore non restò altro che continuare la visita.

Ora tu aprire boccuccia pel Pampino e dire IAAAAAA
Questo mi fa paura mamma. Poi rivolto al medico: E quel cucchiaio che cosa c'entra dottore?
Quale cucchiaio?
Quello che nascondi nella mano dietro la schiena.

Mi ha beccato, pensò il dottore, Sono troppo avanti in questa famiglia. Il piccolo Lancio avrà senz’altro dei SuperPoteri.

E in effetti ce li ha, diremmo noi ora che già sappiamo la storia, ma il ragazzo ancora non lo sa. Non diciamolo troppo forte o gli rovineremo la sorpresa.

Mamma io ho paura del cucchiaio. E poi vomito sempre quando me lo fanno.

La madre esasperata prese in pugno la situazione, strappò il cucchiaio dalla mano del medico, prese la testa del figlio tra il bicipite e lo scafoide e cacciò il cucchiaio in gola al ragazzo.

Presto dottore, si sbrighi, non reggerò per molto.
FERMO LANCINO, CI SONO QUASI urlò il medico
SI SBRIGHI PER DIO, Urlò la madre
AAAGGHGHHAGGGHGHHGGHGHGHGH, Urlò Lancino dimenandosi e vomitando tutto il pranzo in faccia al dottore.

Il Medico, dopo essersi ricomposto come meglio poteva con le salviettine profumate alla camomilla, che ne usò talmente tante che quasi si addormentò beatamente, fece la sua diagnosi e prescrisse riposo assoluto e 5 pastiglie di propoli arricchito al betacarotene come ricostituente naturale. Essendo il dottore un noto burlone, si divertiva a prendere in giro il farmacista suo cugino, che si facevano sempre di quegli scherzoni da schiantarsi dalle risate. Loro però. Alla gente comune davano l’aria di essere un pò degli stupidotti. Così scrisse sulla ricetta medica una supercazzola. Il farmacista infatti non ci capì granchè, così prese la prima cosa che gli capitò tra le mani, degli antibiotici potentissimi, da prendere 5 volte al giorno. Una quantità che farebbe venire il cagotto ad una persona comune per il resto della vita.

La madre seguì pedissequamente le indicazioni del farmacista. La medicina non fece altro che indebolire sempre più il ragazzo. Come la criptonite per SuperMan, così gli antibiotici per SuperLancio.

Successe insomma che, malgrado tutto, il ragazzo guarì e ritornò a scuola. Tuttavia si sentiva sempre stanco, spossato, nervoso, col mal di testa, mal di gambe, cistite, tosse, oppresso, permaloso, flautolante, ossessionato, spinterogeno, caloroso, pedissequo, petulante, acido.

Come una donna?, domanderanno i maschietti lettori. Certo che no, solamente stava male.

Finalmente i Superpoteri decisero di palesarsi. Lo fecero per salvare il ragazzo, per ridargli forza, vigore, potenza, che la medicina, sapientemente modificata dall’abile dottore gran burlone, gli stava portando via. Si saprà molto più tardi che il medico voleva indebolire il piccolo Lancino, detto poi Lancini perché aveva i poteri non di uno solo ma di mille e più, da qui il plurale nel nome, per avere la strada libera e poter conquistare il mondo con le sue medicine fasulle.

Così i SuperPoteri si palesano, si impadroniscono del suo corpo, spasmi violenti scaraventano il ragazzo a terra, ancora non riesce a governare tutta quella energia, e in un attimo è ormai privo di coscienza.

Tutti ebbero timore e paura per quella manifestazione di potenza. Tutti tranne lui. Finalmente aveva capito quale fosse il suo ruolo nel mondo. Così rinvenne. Ma gli piaque così tanto quel viaggio mistico che a distanza di qualche anno lo rifece ancora. Ma questa è tutta un’altra storia.

Turbato dalla rivelazione, fece una passeggiata solitaria per stare un po’ da solo e cercare di capire meglio quel che era successo. Così si ritrovò da solo su quella collinetta e provò.

Starnutì una volta, niente.
Starnutì una seconda volta, ma niente ancora.
Poi una terza, una quarta, una quinta e una sesta. Sconfortato il ragazzo pensò che forse si era immaginato tutto, come quella volta che la maestra dell’asilo lo aiutò a fare pipì e lui pensò che lei avesse voluto intendere di scappare con lui in una fuga d'amore verso la felicità eterna.


Allora si voltò, stizzito, e calciò via un sassolino che gli stava davanti. La polvere nebulizzata per la folle velocità e potenza di quel calcio si sollevò fino alla cronosfera ed oscurò il mondo per tre giorni e tre notti. Questa polvere finì anche nel suo nasone. Istintivamente Lancio starnutì:

EEEEEETTTTCCCCIIIUUUUUUUUUUU!!!






 
La nube scomparve istantaneamente e il mondo tornò alla normalità.
Ormai era diventato SuperLancio.

Quella sera la consapevolezza si era impadronita della sua mente.
Rincasò festoso, la mamma gli aveva preparato il suo piatto preferito: le lasagne.
Se le pappò tutte d’un fiato.

Dopo aver deglutito oltre mezzo chilo di lasagne, il nuovo SuperEroe andò a riposare sul balcone di casa sua. Era l’imbrunire. Era dubbioso. Era dubbioso e imbrunito.
Chissà se quello che mi è successo è una cosa positiva oppure no. Pensò. E poi rivolto al cielo: SONO UN BRAVO RAGAZZO IO?

Un uccellino che stava passando in quel momento da quelle parti, decise di posarsi proprio sul tavolino bianco dinnanzi a lui.

Ma che uccellino strano che sei con quelle ali tutte strane e il becco strano e le zampette strane. Ma tu non sei un uccellino vero? Tu sei un pipistrello?
AIUTO SUPERLANCIOOO, un pipistrellooo. ma, un attimo, SuperLancio sono io. Damn.

Il pipistrello aveva tuttavia un’aria dolce e docile.
In fondo in fondo sei simpatico. Non bellissimissimo come me, ma simpatico.

Il pipistrello, che sembrava stesse per parlare e dare un messaggio importante al ragazzo, si tacitò e anziché dirlo, stizzito scrisse. I suoi escrementi come inchiostro, il tavolino come foglio bianco e il buco du cul come pennino:









 

Tutti sanno della permalosità dei pipistrelli. Ora anche Lancino.
Chi lo avrebbe mai detto che quel pipistrellino piccolo e bruttino, un giorno si sarebbe trasformato nel coinquilino del più famoso SUPERLANCIO?




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