31 dicembre 2011

Buon Anno SuperLANCIO - s01e09



Mmmmm, 12 bambini, 7 donne, no 8 tra i 15 e i 40, 9 donne tra i 41 e i 70, 1 vecchiettina, 9 uomini tra i 15 e i 40, 5 uomini tra i…
SuperLANCIO che stai facendo? ,urlò Batman appena entrato in casa.
Shhhhhhhhhhhhhhh che mi fai perdere il conto. 7 uomini tra i… erano 5 o 7? MMM che nervosooo. Vedi? Mannaggia a me e a quando ti ho sub-affittato l’appartamento.


Poi calmatosi riprese:
Sto facendo un censimento di tutte le persone che ho salvato quest’anno.
Perché?
Minchia quante domaaaandeee. Neanche Gerry Scotti al milionario. Siediti un attimo qui con me che ti spiego.

E fu così che SuperLANCIO istruì il pipistrello riguardo la vita da SuperEroe. Batman era infatti solamente un eroe e non aveva il quadro completo della situazione. Spiegò al pipistrello che anche lui ha un capo, il SuperCapo, a cui deve rendere conto.
Ogni fine anno si incontrano per fare un po’ il punto della situazione dell’anno appena trascorso, per definire il Budget di persone da salvare per l’anno a divenire, ascoltare eventuali lamentele, valutare aspirazioni. Insomma né più né meno di quello che avviene in una normale azienda.


Com’è andata quest’anno? ,chiese Le Bat.
Ho avuto un rallentamento di salvataggi nei mesi estivi perché avevo bisogno di riposarmi un attimo e mi sono preso 6 mesi di aspettativa con la scusa di un viaggio mistico e spirituale.
Ah, sei andato in Tibet?
No Bat, sono stato via solo 6 mesi, non 7 anni. Ad ogni modo, devo prepararmi per l’incontro ora, se non ti dispiace.

E noi quando lo facciamo il nostro incontro? ,chiese Bat con uno sguardo supplicevole.
Nostro incontro? Di cosa stai parlando Bat?

E così il pipistrello espose l'idea di divenire un suo allievo.
NO ,fu la secca risposta.


Dai Super, da te ho molto da imparare. Sono un tipo abbastanza solitario, esco solo di notte. A parte Robin non ho altre persone con cui stare. Dammi solo una possibilità, sento che non ti deluderò.







Super pensò rapidamente alla proposta. Non vi trovò alcun motivo valido per non provare ad avere un allievo anche lui. E poi a quello sguardo non si poteva resistere.

Dovrò chiedere il permesso al GrandeCapo.
Certo.

Farai tutte le cose che ti dico senza discussione alcuna.
Certo certo.

Dovrai vincere ogni tua paura per poter scacciarla anche dal cuore degli altri, dovrai mettere da parte ogni pensiero negativo e imparare a vincerli nel più breve tempo possibile per poter infondere solo energia positiva a tutte le persone che incontrano il tuo cammino.
Certo certo
Dovrai superare un addestramento estenuante, studiare fino a che non ti si consumano gli occhi e preparare con cura maniacale il tuo corpo ad affrontare ogni combattimento.
certo Super, lo farò.

E poi dovrai anche…
Certo
Cercare di trov…
Certo certo
Are dentro di te…
Certo certo certo
Ma mi stai prendendo per il cu…
Certo cer… ma no SuperLANCIO, sono solo euforico per ciò che mi aspetta, fremo all’idea delle grandi cose che faremo insieme, mi tremano i polsi, non vedo l’ora di cominciare.


E così, felici tutti e due, Batman per il nuovo ruolo da allievo del SuperEroe, SuperLANCIO per avere finalmente qulacuno che farà le fotocopie per lui, cominciarono a parlare di progetti ed aspirazioni per il nuovo anno. Stabilirono gli obiettivi per il pipistrello.

Almeno 10 tra bambini e persone al di sotto dei 40 e altrettanti dai 41 ad infinito.
Ma le vecchiette mi odiano.
Ah, smettere di farsi odiare dalle vecchiette. Ecco qui, con questo abbiamo finito il tuo Development Appraisal. 

Quindi clicclò su INVIO per mandarla in approvazione al Grande Capo.

Un’altra cosa Bat, devi cominciare a curare maggiormente la tua immagine, niente più pancetta alcolica.
Pomeriggio vado a correre giuro.

Non voglio discutere il gusto del tuo sarto ma, pensi sia possibile cominciare a mettere le mutande sotto la divisa da eroe?
Eh mi sa di no, ho un contratto con sloggi per un altro anno, sono obbligato a farle vedere.
Anche Robin?
Si
Damn. Ok Bat, per ora è tutto, puoi andare.

Super, ma non compiliamo il campo delle aspettative?
Minchia neanche mezz'ora che sei assunto e hai già aspettative? in realtà non possiamo più modificare il file. L’ho già inoltrato, ma sentiamo su, quali sono le tue aspettative? Vedrò poi di mandare poi una mail a chi di dovere.
Ma in realtà non è che ne ho molte, solo una.
Sentiamo su, non perdiamo altro tempo.

Si era calato fin troppo bene nel ruolo di capo e sebbene avesse tanto di quel tempo, aveva cominciato ad usare quelle tipiche frasi da capi che danno tanto fastidio a tutti i dipendenti.

Su su, parla che non ho tempo da perdere.
E intanto dentro se la gongolava un sacco per l’uso improprio di tutte queste espressioni.

In realtà Super, non è neanche aspettativa vera e propria.
E che cos’è Bat?
E’ più un desiderio che ho per l’anno a divenire. Magari tu che hai conoscenze importanti puoi mettere una buona parola.
Sentiamo Bat, che vorresti per il nuovo anno?
Vorrei tornare a vedere occhietti dolci.
Uh maduna santa, ancamò te si chi?
Super, vorrei rivederla, imparare a conoscerla un pochino, sapere come sta, insomma, questo vorrei.
E io Bat non vorrei essere qui tra 2 mesi a tirarti ancora un SuperPugno sul naso come l’altra volta però.
Neanche io Super, neanche io ,disse sospirando e toccandosi il nasino ancora dolorante.

Bon, non ti assicuro nulla, vedremo che si potrà fare, e se le stelle fosse contro al vostro incontro?
Niente di meglio del nuovo anno che sta per arrivare,  chissà mai che nel 2012 le stelle non mi siano favorevoli.
A proposito di favori, fammi tu uno ora.
Dimmi Super, tu mi dici quello che devo fare e io lo faccio.
Ecco bravo, levati un attimino dalle palle.

Non bastò essere preso, bonariamente, a male parole per smorzare il suo entusiamo.
Batman quel giorno non si fermò un secondo.
Andò prima dal parrucchiere, poi dal barbiere, poi dal suo stilista di fiducia, poi uscì e corse fino a che la pancetta alcolica non scomparve del tutto. Insomma, divenne un figo pazzesco.























Immerso nel suo nuovo ruolo, si era scordato che i suoi amici lo stavano aspettando per andare alla festa di capodanno.
Così si preparò in fretta e furia e corse da loro. Lo stavano aspettando, scocciati, ormai da ore.























Dai cazzo Bat, ti pare l’ora di arrivare? Disse WonderWoman.
So che è quasi mezzanotte ma è stata una giornata davver...
Bat, sappiamo che non hai mai una minchia da fare. Ma siamo tuoi amici. Ti perdoniamo per  tutto. Disse Robin
Minchia SuperAMICI, come potrei senza di voi ,e quasi gli scese una lacrimuccia.


E' sempre così con loro, gli amici intendo, sanno tutto di te e, nonostante tutto, gli piaci.

RAGAZZIIIIII CI SIAMOOO, urlò WonderWoman.


E poi tutti insieme:
3, 2, 1, BUON DUEMILAAAEDDDODICIIIIIIIIIIIII!!!






30 dicembre 2011

SuperLANCIO e l'Acquedotto - s01e08



Il pipistrello si era ripreso.
Lunghe passeggiate contemplative delle meraviglie della città alternate a sporadici momenti di relax seduto su di una panchina in piazza a dar da mangiare a dei piccoli ed indifesi volatili occupavano gran parte della sua giornata.















 






Li aiuto solo a combattere il freddo di questi giorni, ribadiva sempre a quella vecchietta che lo accusava che, così facendo, avrebbe attirato tutti i pipistrelli del circondario e, non avendo sementi a sufficienza per sfamarli tutti, avrebbero cominciato con il succhiare il sangue a tutti gli umani.
Me per prima!
Signora non si preoccupi che il suo, di sangue, non lo tocca nessuno. E' troppo acido perfino per loro!!!

 

Ti te si propr un terun, rispondeva ogni volta amorevolmente la vecchiettina.



Così BatMan era tornato l'eroe noto a tutti, sempre pronto ad offrire il suo aiuto per qualsiasi necessità









Qualsiasi lavoro per lui andava bene, purchè fosse di qualche utilità per la popolazione.


















Insomma, Bat is Back




















E mentre Le Bat si occupava di faccende, per così dire, secondarie, seppur molto importanti, un pericolo ben peggiore si abbatté sulla città di Lison: La stitichezza.

Questa, chiamiamola così, malattia del corpo, perché in fondo di questo si tratta, aveva approfittato delle abbuffate di quei giorni di festa per colpire la popolazione tutta e poter così conquistare il mondo. Immaginate se ciò accadesse, un mondo dove nessuno riesce più ad evacuare. Che mondo di merda sarebbe, e scusate l'espressione colorita.

Insomma, la malattia aveva ormai colpito l’intera città. Ovunque si assistevano a scene da far accapponare la pelle: uomini goffi che non riuscivano più a camminare causa i dolori lancinanti che avevano allo stomaco, bambini che andavano in giro senza pannolino che tanto non gli serviva più a nulla, cani accucciati sui prati sforzandosi di debellare la malattia ma, nulla, non succedeva più nulla.

La gente era così allo stremo delle forze, le mosche non sapevano più dove posarsi, e gli stercorari, non avendo più materiale con cui fare palline, andavano per i campi distruggendo ogni cosa che si interponesse sul loro cammino, peggio di quella biblica invasione delle cavallette che mise in ginocchio la più potente civiltà dell'epoca.

A tutto questo SuperLancio cercò di porvi rimedio, ma la stitichezza, letteralmente, non mollava. Come al suo solito si prese quei 5 minuti per pensare ed inquadrare il nemico, per scoprirne tutti i punti deboli. Si rintanò così in seduta nel suo ufficio. Ma anche lui non riusciva più ad evacuare e, di conseguenza, neanche a pensare.
E' più astuto di quanto immaginassi, disse tra se e se a voce alta.

Anche lui infatti aveva banchettato per giorni in segno di festa. Quei 5 minuti divennero prima 10, poi 15 e infine non si contavano più. Ma la forza di un SuperEroe sta proprio nel non mollare mai, e infatti proprio non mollava lui, neanche dopo ore ed ore di seduta.

Quindi si alzò e si lavò abbondantemente le mani, come suo solito,
con il supersapone regalatogli da WonderWomen, anche se questa volta inutilmente che non se le era neanche sporcate. Era un sapone particolare che lasciava la pelle morbida e vellutata tanto che poi lo chiamavano “SuperLancio mani di velluto” e uno poteva anche andare in giro e tastare e ravanare e rubare che nessuno se ne sarebbe accorto. Non doveva chiaramente finire nelle mani sbagliate, altrimenti il mondo sarebbe stato in forte pericolo.

Ho tanta sete, berrò un goccetto di acqua,

Aprì il frigo ed era vuoto, cercò in dispensa ma nulla, si era dimenticato di comprare l’acqua. Così vinse la repulsione iniziale e si versò un po’ di acqua del rubinetto. Non appena una goccia di quell’acqua gli bagnò le labbra, un crampo addominale si impadronò di lui. Fece appena in tempo a tornare nel suo ufficio che una scarica pazzesca di energia venne indirizzata contro la stitichezza annientandola.
Ho sconfitto la stitichezza, devo aiutare i miei concittadini.

Si pulì a questo punto ben bene tutte le manine, che sta volta aveva motivo per farlo, e corse in piazza dove tutta la gente si era radunata nella speranza che il superEroe li aiutasse. Non appena lo videro e usmarono la scia che si portava dietro, che non era il solito aroma che attanagliava la città ormai da giorni ma un profumo di rosa canica selvatica, subito intuirono che la stitichezza era stata vinta.

Dicci come hai fatto, implorarono molti.

Per la vostra salvezza, prese a dire SuperLancio, dovete tornare nelle vostre case e bere un sorso dell’acqua che esce dai vostri rubinetti. Solo così potrete guarire.

OHHHHHHHHHH!!!

Un coro si levò dalla piazza. Tornarono ognuno nelle proprie case e bevvero.

Non tutti assieme però, uno alla volta, che il cesso è uno solo, gridò ancora SuperLancio, ma i molti ormai erano già andati a casa a bere, e così si trovarono, i più fortunati a chiudersi in bagno, mentre agli altri toccò chi la pattumiera, chi i vasi di gerani adagiati sul balcone e chi addirittura i sacchetti del pane.

Ma non importa dove, purchè si faccia, che tutto poi si pulisce.

Ancora una volta il mondo era salvo.
Il potere magico dell’acqua della città, l’acqua che fa cagare, è ora gelosamente custodito dai suoi abitanti.

Mentre tutto stava ormai tornando alla normalità, un vecchiettino si avvicinò a SuperLancio che ancora stava seduto in piazza, e con gli occhi spalancati disse.



Guarda che io non ho mai sofferto di stitichezza. E sai perché? Perché io ho fatto la guerra e saltavo i fossi per la lunga. Hai capito te? Che ti credi un Supereroe solo perché fai cagare la gente. Un terun te si, solo un terun. Del nord, ma pur sempre un terun.




25 dicembre 2011

SuperLANCIO e il Natale - s01e07




Qual'è la cosa più bella che vorreste per natale?




I regali di babbo natale ,risponderebbero festanti i bambini.
I regali del fidanzato ,risponderebbero le ragazze innamorate.
Passare la giornata con la mia famiglia e il mio fidanzato ,risponderebbero le ragazze innamorate per davvero.
Essere svegliati dalla moglie con un bel bacio ,direbbero la maggior parte dei mariti dal terzo anno di matrimonio in avanti, sapendo che quello del natale sarà l'unico giorno in cui questa cosa avverrà spontaneamente.
Doppia razione di croccantini al pollo ,chiederebbero i gatti se fossero dotati della parola.
Quei due occhioni dolci da guardare ,direbbe Batman se avesse il coraggio di spogliarsi di quelle vesti da eroe e dare carta bianca alla parte unama e mortale che vive in lui.



Proprio tre giorni prima di natale SuperLancio aveva terminato il corso di “Intelligenza Emotiva” a cui tutti i supereroi devono partecipare se vogliono esercitare la professione anche per l’anno a divenire.  Ogni anno il corso prevede nuovi argomenti e non si affronta mai un argomento per due volte. Questo perché la casistica di cazzate che la razza umana inventa ogni anno è davvero infinita.

Il superamento con la lode del corso aveva consentito al nostro SuperEroe di migliorare le sue capacità di empatia e così fu facile per lui accorgersi di quel che stava accadendo al povero pipistrello.

Devo sbrigarmi a risollevargli il morale. Come fare ad aiutarlo?
Siii, ci sono, gli troverò un regalo che lo faccia sentire importante, uno di quelli che si sogna fin da quando si è bambini, IL REGALO.


Con la sua mente fantasiosa SuperLancio materializzò sotto l’albero in soggiorno il regalo per BatMan. Lui e Robin si erano addormentati esausti non appena toccarono il letto. La giornata spesa in cerca di quei fantastici occhietti dolci li aveva provati. Batman non pensava ad altro ormai da settimane e per trovarla aveva chiesto aiuto perfino all’amico con le mutande sopra i calzoni.
I due giocano ad inseguirsi, come bambini in mezzo al prato.




Ma lasciamoli sognare ancora un poco, almeno la notte di natale. L’unica notte dove ogni desiderio viene esaudito per davvero.

Ricordandosi di questa cosa, anche SuperLancio prima di andare a dormire esprime un desiderio. Purtroppo non lo possiamo svelare perché, com’è vero che ogni desiderio si avvera in questa notte, è anche vero che si avverano solo quelli che vengono celati.

Il Supereroe si sdraia finalmente a letto, si rimbocca le coperte e sorride. Pensa all’indomani, quando batman si alzerà e vedrà il suo regalo.

L’immagine del pipistrello che scorrazza per la città con il suo regalo nuovo, un T-REX radiocomandato a grandezza naturale, lo riempie di gioia.




Qualcuno che prima di addormentarsi mi pensa e sorride, così risponderebbe SuperLancio alla domanda iniziale.

E voi? Avete trovato quello che desideravate stamattina sotto l’albero?


23 dicembre 2011

SuperLANCIO e la Crisi_Parte Seconda - s01e06





Avete mai osservato attentamente un corso d’acqua?


Le pietre del cammino tracciano la sua rotta attraverso le montagne. Quando resistere significherebbe venire distrutta, allora l’acqua si lascia scivolare, dolcemente o impetuosamente a seconda del dislivello, verso valle. L’acqua si adatta al cammino che il destino le ha preparato per lei, ma non dimentica il proprio obiettivo: il mare.
Fragile alla sorgente, a poco a poco acquista la forza dagli altri fiumi che incontra.

 
Il pipistrello è proprio così, fragile ora è il suo cuore. La vista della sua ex lo ha reso vulnerabile e fragile, così come la sorgente.
Una maschera di rincoglionimento totale si è insediata sul suo volto. Era quello che SuperLancio sperava non avvenisse.


Ma ma ma, è lei? No non è lei, mi sono sbagliato. No è lei. Ora che faccio? Vado da lei? Forse ci dovrei andare. Che le dico? Potrei insultarla. O forse potrei dirle che la amo anco…



POOOM!!!






Un pugno come non se ne vedevano dai tempi di Mike Tyson si stampò sul muso del pipistrello.
Ora anche voi sapete come mai tutti i pipistrelli hanno il musetto schiacciato.



Bat, che cosa stai dicendo? Ricordi come ti ha ferito? Come ti ha riempito di veleno con tutte le sue menzogne? Ricordi? Le tue ferite sono ancora aperte, così come il tuo naso ora. Se torni da lei perderai te stesso e tutto quello per cui vivi.

Il pipistrello passò i successivi 10 minuti a capire che cosa fosse successo, poi tornò lucido.
Eh mamma mia come la fai tragica SuperLancio. Comunque hai ragione. Guardala. Mi aveva detto che si era mollata con quell’altro. Quello con cui mi aveva cornificato, e invece eccoli ancora lì a braccetto.

Ah perché sei un, ehm un, diciamo un cerbiattino?

No no, sono proprio come cantava Cocciante, un cervo a primavera.

Apperò. Bat ascoltà. Il cuore di un supereroe è un diamante troppo prezioso per essere messo nelle mani di una gallina. Le galline sono interessate solo a beccare i semini dal terreno, e se incontrano una perla di rara bellezza loro la lasciano lì, perché non se ne fanno nulla. Loro vogliono solo beccare. Sii implacabile con il tradimento, ma non vendicarti. Limitati ad allontanare i tuoi nemici dalla tua vita, scancellala da Facebook, senza lottare contro di loro oltre il tempo necessario.


Il pipistrello guardò SuperLancio con gli occhi colmi di lacrime e il naso colmo di sangue.

Minchia Bat, presto torniamo a casa che tamponiamo la ferita. disse SuperLancio.

SuperLancio, mi fa male il cuore, ma adesso di più il naso.

Bat, tutto passa. Tranne noi. Ricordalo.


I due si abbracciarono. Poi si avviarono verso casa. Le Bat si teneva il naso con la mano destra cercando di tamponare come meglio poteva e intanto guardava in giro se riusciva a scovare quei due occhi dolci di cui si era appena innamorato. La mano sinistra, quasi come se avesse preso da sola la decisione senza ricevere ordine alcuno dal cervello, si allungò fino a prendere quella di SuperLancio. Per un momento il nostro SuperEroe preferito fece per scostarsi. Chissà a cosa avrebbe pensato la gente.


Immaginatevi un momento la scena: mentre passeggiate tranquillamente, magari con il vostro bambino o fidanzato o anche da soli, incontrate due personaggi travestiti, mano nella mano, uno che piange e si tiene il naso insanguinato e l’altro che cerca di consolarlo. Chissà che gli urlereste contro. Forse di andarsene da qualche altra parte, che l’aria aperta non è il luogo dove fare certe cose. Ma parlereste a sproposito, del resto come sempre si fa quando si giudica avendo in mano nulla se non un paio di dettagli. Non ci sarebbe tra l’altro nulla di male se anche il vostro primo pensiero fosse stato corretto, che in fondo l’amore non ha sesso. E poi, a che altro servono gli amici se non a questo?


Tornarono a casa e curarono le ferite di Batman. Il naso, con un batuffolo di cotone, il cuore, con un bell’albero di natale. Chiamarono anche l’amico di Batman, un certo Robin, che li aiutò ad abbattere un bel pino nel parco adiacente e portarlo in casa.

Lo sistemarono nel salotto e cominciarono ad addobbarlo. Il sorriso sul volto del pipistrello era tornato a splendere. Finirono l’albero e l’amico imbranato di Batman urlò festante.



Ed ora la stella la metto iooo!!!









16 dicembre 2011

SuperLANCIO e la Crisi_Parte Prima - s01e05


Dai cazzo Bat, guardati. Non puoi ridurti così, sei un così bel ragazzo, datti una scrollata, basta pensare a quella stronza.

Accade sempre un momento nella vita di ogni persona in cui ci si trova da soli sul bordo del precipizio. Urliamo contro il destino che ci ha portati fino a quel punto, ma siamo così soli che neanche l’eco del nostro orgoglio ci risponde. Con sempre più fiato in gola urliamo ma dall'altra parte il nulla. Siamo sempre più soli. Ormai allo stremo delle forze urliamo per l’ultima volta ed è lì, finalmente, che sentiamo una voce che ci risponde e ci dice di non mollare perché sta arrivando a salvarci. Quella voce è il supereroe che sta dentro ad ognuno di noi. Non ha potuto palesarsi prima perché lui è l’ultima risorsa che ci hanno messo a disposizione. Per contratto con l’Altissimo, il supereroe si può palesare solo e unicamente se chi lo custodisce lo cerca nel posto più nascosto della terra: nel proprio cuore. Solo allora, quando ormai si è persa ogni speranza, lui si farà vivo per ridarci la gioia di vivere.



Fortunatamente per BatMan, questo non era il suo caso, non era ancora così depresso e il suo supereroe ancora non si era palesato. Non lo aveva fatto anche perchè, andando ad abitare in sub-affitto a casa di SuperLancio, un supereroe vero in carne ed ossa lui già ce l'aveva. Era solo un po’ giù di morale a causa di una relazione amorosa, finita purtroppo come il vino da tavola: in un fiasco.


L’amore da, l’amore toglie, era solito ripetere il BatNonno che con le sue massime aveva depresso il mondo.


SuperLancio non ce la faceva più a vedere il suo amico in quello stato, soprattutto per il fatto che riversava tutta la depressione di quel momento nel cibo. Mangiava a più non posso tanto che la sua tutina grigia, seppur molto elastica, cominciava a mostrare la riga del sedere peloso ogni volta che Batman si sedeva sul divano. Era uno spettacolo raccapricciante da vedere, anche per chi ha un superstomaco come superlancio.





Andiamo a farci una vasca in centro e rimorchiamo qualche batpollastrella, disse una sera SuperLancio all'amico.
No vacci tu, per me di pollastrella esiste solo quella che c’è nel frigorifero.
SuperLancio strabuzzò gli occhi e poi disse: Ne sei sicuro? Guarda che ho bandito la carne da questa casa molto prima che tu venissi ad abitare qui.

I due insospettiti aprirono il frigorifero con cautela mista a curiosità spasmodica per capire che cosa avesse mangiato fino a quel momento BatMan. Da immaginarsi lo stupore prima e successimamente il disgusto dei due, ma soprattutto dell’uomo pipistrello, alla scoperta che quel pollo era in realtà un pezzo di formaggio, forse dimenticato o forse solo semplicemente caduto dietro al cassetto della frutta e per questo non visto. Il formaggio si era ricoperto di una patina grigia e marroncina simile appunto alla pelle del pollo fatta da Apelle figlio di Apollo e si muoveva su e giù per il frigo emettendo uno strano verso, come fosse proprio un pollo di Apelle, dei più vivi che mai, tra l'altro.

Fantastica pollastrella Bat. Dai andiamo, disse SuperLancio mentre scuoteva orizzontalmente la testa.

Convinto così dall’amico, ma soprattutto dall’idea di non voler pulire casa dopo il rigurgito di vomito che aveva inondato la cucina alla scoperta di quanto appena raccontato, Batman mise finalmente il naso fuori casa dopo circa un paio di settimane di catalessi divanale. Che tra l'altro neanche poteva rincretinirsi e distrarsi, chessò con la televisione, oppure navigare su internet o chattare con qualche altro superEroe o aggiornare il suo profilo di facebook, perché a casa SuperLancio la TV ancora non c’è e la connessione in fibra non è inserita tra le priorità del momento. Quindi che cosa faceva tutto quel tempo seduto sul divano il buon uomo pipistrello?

Se foste stati una mosca oppure meglio una coccinella, rossa o gialla che fosse, ma purchè con tante macchioline scure sul dorso, di quelle a cui è affidato il fantastico compito di portare fortuna a coloro che offrono un po’ di riposo al volo instancabile di questi adorabili animaletti corazzati, e foste entrati nella casa del supereroe mentre SuperLancio era a lavoro e BatMan stava da solo in casa, avreste visto questo pipistrello sfruttare le sue doti di arrampicatore e cavernicolo e dipingere tutta casa. Si dice che i supereroi prendino forza dai loro nemici. Così BatMan in quei momenti tristi prese forza da quella situazione amorosa andata a finire nel modo che fa sempre sospirare. Distrasse la mente lavorando come un matto. E siccome il suo nemico era molto forte, ci volle molto tempo e forza anche per sconfiggerlo. Né trasse giovamento non solo BatMan ma anche la casa di superlancio, che ora risplendeva di una brillante brillantezza. Quando tra l'altro rincasò SuperLancio, la sera che ebbe finito tutto il lavoro, rimase così di stucco che non fece altro che balbettare parole senza senso in dialetto veneto.

Ostregheta, boia can, casso, ostregheta, vara ti!!!
E' da lì che chiamarono tutto il lavoro fatto da BatMan, stucco veneziano.

L’aria fresca e la vista di alcuni bipedi dai capelli lunghi, setosi e profumati, dagli occhi ammalianti e dalla voce soave lo confortava. Il suo volto, prima biancastro per il letargo in casa di due settimane, stava ora tornando di un colorito apprezzabile. Il peggio ormai era alle spalle e infatti i suoi occhi si erano posati su una dolce fanciulla. Forse anche per questo il colorito stava tornando, che il sangue aveva ripreso a circolare velocemente in tutti i vasi sanguigni.
Il suo stomaco sembrava come, tanto per restare in tema, la caverna che nasconde i pipistrelli. Arrivata la tanto attesa oscurità esterna, tornano ad uscire da quella caverna che troppo li aveva tenuti rinchiusi. In questo caso, non volano farfalle nello stomaco, come si è soliti dire, ma pipistrelli.
Se tendete l’orecchio li potete anche sentire che, mentre volano, emettono il loro inconfondibile verso: Squit squit. Questo è il loro urlo di felicità, lo stesso dei topolini loro fratelli genetici. Altro non sono che topini volanti. L’unica differenza non sta nelle apparenze, così simili, ma bensì nei loro sogni. La genetica poi ha fatto il resto, regalando un paio di ali a questi roditori. 

Avviene sempre così, che l'universo si adopera affinchè la nostra realtà conicida sempre con i nostri sogni, e mai viceversa.
Sognavano di volare questi topini. Ed ora hanno le ali.



Tornando alla ragazza della passeggiata, lei aveva certe occhiaie stranissime, forse perché aveva passato qualche nottata insonne di troppo. Ma non erano normali perché gli si formavano non sotto gli occhi ma sopra le gote, lateralmente, così che gli veniva uno sguardo troppo dolce. A questo sguardo così tremendamente penetrante il cuore di un uomo è disarmato. E il povero pipistrello in effetti lo era proprio. Questa ragazza, per dirla tutta,  passeggiava a braccetto con un ragazzo ma al povero BatMan questo non importava proprio, forse perché neanche se ne era accorto, talmente rapito da quegli occhi.
BatMan era ufficialmente innamorato.

La ragazza dagli occhi dolci aveva anche due canini leggermente pronunciati che le facevano assomigliare il visino a quello di una gattina. La chiameremo CatWoman!!!

SuperLancio, sempre attento e vigile, notò quegli sguardi tra i due.

Finalmente abbiamo ritrovato il pipistrellone, disse con un sorriso di felicità rivolto a Bat, mentre con la mano gli prendeva e gli scuoteva i gioielli di famiglia, così per dare la scrollata definitiva ai pensieri negativi. Atti gogliardici fra SuperEroi.

Intanto la ragazza, sempre a braccetto con il moroso, che a detta di molti non era proprio il suo tipo, ma non siamo qui noi a fare di queste considerazioni così personali e tifare per la causa di uno dei nostri amici. Raccontiamo solo una storia, e che storia.

La ragazza, si diceva, era passata oltre i due, giacchè procedeva in direzione opposta. Con il sorriso a 36 denti, Le Bat si voltava per vedere se anche lei di rimando lo ricambiasse. Approfittando del fatto che ella si voltava solo raramente per non dare adito al moroso di pensare male, il pipistrello, quando la ragazza non lo guardava, abbassava lo sguardo in direzione di quell'epico fondoschiena.

Ahhh i maschi, penseranno le donzelle lettrici. Ma un sorriso orgoglioso spunterà almeno nei loro pensieri, se non sui loro volti, perché già si immaginano loro al posto di quella ragazza, a far girare matti tutti i supereroi.

Ma se a tirare troppo l’occhio si finisce per diventare ciechi, per Batman si finisce con lo scontrarsi con il passato. In lontananza infatti, una figura conosciuta catturò la sua attenzione. Era lei, la stronza che lo aveva preso in giro per tutto questo tempo.