16 dicembre 2011

SuperLANCIO e la Crisi_Parte Prima - s01e05


Dai cazzo Bat, guardati. Non puoi ridurti così, sei un così bel ragazzo, datti una scrollata, basta pensare a quella stronza.

Accade sempre un momento nella vita di ogni persona in cui ci si trova da soli sul bordo del precipizio. Urliamo contro il destino che ci ha portati fino a quel punto, ma siamo così soli che neanche l’eco del nostro orgoglio ci risponde. Con sempre più fiato in gola urliamo ma dall'altra parte il nulla. Siamo sempre più soli. Ormai allo stremo delle forze urliamo per l’ultima volta ed è lì, finalmente, che sentiamo una voce che ci risponde e ci dice di non mollare perché sta arrivando a salvarci. Quella voce è il supereroe che sta dentro ad ognuno di noi. Non ha potuto palesarsi prima perché lui è l’ultima risorsa che ci hanno messo a disposizione. Per contratto con l’Altissimo, il supereroe si può palesare solo e unicamente se chi lo custodisce lo cerca nel posto più nascosto della terra: nel proprio cuore. Solo allora, quando ormai si è persa ogni speranza, lui si farà vivo per ridarci la gioia di vivere.



Fortunatamente per BatMan, questo non era il suo caso, non era ancora così depresso e il suo supereroe ancora non si era palesato. Non lo aveva fatto anche perchè, andando ad abitare in sub-affitto a casa di SuperLancio, un supereroe vero in carne ed ossa lui già ce l'aveva. Era solo un po’ giù di morale a causa di una relazione amorosa, finita purtroppo come il vino da tavola: in un fiasco.


L’amore da, l’amore toglie, era solito ripetere il BatNonno che con le sue massime aveva depresso il mondo.


SuperLancio non ce la faceva più a vedere il suo amico in quello stato, soprattutto per il fatto che riversava tutta la depressione di quel momento nel cibo. Mangiava a più non posso tanto che la sua tutina grigia, seppur molto elastica, cominciava a mostrare la riga del sedere peloso ogni volta che Batman si sedeva sul divano. Era uno spettacolo raccapricciante da vedere, anche per chi ha un superstomaco come superlancio.





Andiamo a farci una vasca in centro e rimorchiamo qualche batpollastrella, disse una sera SuperLancio all'amico.
No vacci tu, per me di pollastrella esiste solo quella che c’è nel frigorifero.
SuperLancio strabuzzò gli occhi e poi disse: Ne sei sicuro? Guarda che ho bandito la carne da questa casa molto prima che tu venissi ad abitare qui.

I due insospettiti aprirono il frigorifero con cautela mista a curiosità spasmodica per capire che cosa avesse mangiato fino a quel momento BatMan. Da immaginarsi lo stupore prima e successimamente il disgusto dei due, ma soprattutto dell’uomo pipistrello, alla scoperta che quel pollo era in realtà un pezzo di formaggio, forse dimenticato o forse solo semplicemente caduto dietro al cassetto della frutta e per questo non visto. Il formaggio si era ricoperto di una patina grigia e marroncina simile appunto alla pelle del pollo fatta da Apelle figlio di Apollo e si muoveva su e giù per il frigo emettendo uno strano verso, come fosse proprio un pollo di Apelle, dei più vivi che mai, tra l'altro.

Fantastica pollastrella Bat. Dai andiamo, disse SuperLancio mentre scuoteva orizzontalmente la testa.

Convinto così dall’amico, ma soprattutto dall’idea di non voler pulire casa dopo il rigurgito di vomito che aveva inondato la cucina alla scoperta di quanto appena raccontato, Batman mise finalmente il naso fuori casa dopo circa un paio di settimane di catalessi divanale. Che tra l'altro neanche poteva rincretinirsi e distrarsi, chessò con la televisione, oppure navigare su internet o chattare con qualche altro superEroe o aggiornare il suo profilo di facebook, perché a casa SuperLancio la TV ancora non c’è e la connessione in fibra non è inserita tra le priorità del momento. Quindi che cosa faceva tutto quel tempo seduto sul divano il buon uomo pipistrello?

Se foste stati una mosca oppure meglio una coccinella, rossa o gialla che fosse, ma purchè con tante macchioline scure sul dorso, di quelle a cui è affidato il fantastico compito di portare fortuna a coloro che offrono un po’ di riposo al volo instancabile di questi adorabili animaletti corazzati, e foste entrati nella casa del supereroe mentre SuperLancio era a lavoro e BatMan stava da solo in casa, avreste visto questo pipistrello sfruttare le sue doti di arrampicatore e cavernicolo e dipingere tutta casa. Si dice che i supereroi prendino forza dai loro nemici. Così BatMan in quei momenti tristi prese forza da quella situazione amorosa andata a finire nel modo che fa sempre sospirare. Distrasse la mente lavorando come un matto. E siccome il suo nemico era molto forte, ci volle molto tempo e forza anche per sconfiggerlo. Né trasse giovamento non solo BatMan ma anche la casa di superlancio, che ora risplendeva di una brillante brillantezza. Quando tra l'altro rincasò SuperLancio, la sera che ebbe finito tutto il lavoro, rimase così di stucco che non fece altro che balbettare parole senza senso in dialetto veneto.

Ostregheta, boia can, casso, ostregheta, vara ti!!!
E' da lì che chiamarono tutto il lavoro fatto da BatMan, stucco veneziano.

L’aria fresca e la vista di alcuni bipedi dai capelli lunghi, setosi e profumati, dagli occhi ammalianti e dalla voce soave lo confortava. Il suo volto, prima biancastro per il letargo in casa di due settimane, stava ora tornando di un colorito apprezzabile. Il peggio ormai era alle spalle e infatti i suoi occhi si erano posati su una dolce fanciulla. Forse anche per questo il colorito stava tornando, che il sangue aveva ripreso a circolare velocemente in tutti i vasi sanguigni.
Il suo stomaco sembrava come, tanto per restare in tema, la caverna che nasconde i pipistrelli. Arrivata la tanto attesa oscurità esterna, tornano ad uscire da quella caverna che troppo li aveva tenuti rinchiusi. In questo caso, non volano farfalle nello stomaco, come si è soliti dire, ma pipistrelli.
Se tendete l’orecchio li potete anche sentire che, mentre volano, emettono il loro inconfondibile verso: Squit squit. Questo è il loro urlo di felicità, lo stesso dei topolini loro fratelli genetici. Altro non sono che topini volanti. L’unica differenza non sta nelle apparenze, così simili, ma bensì nei loro sogni. La genetica poi ha fatto il resto, regalando un paio di ali a questi roditori. 

Avviene sempre così, che l'universo si adopera affinchè la nostra realtà conicida sempre con i nostri sogni, e mai viceversa.
Sognavano di volare questi topini. Ed ora hanno le ali.



Tornando alla ragazza della passeggiata, lei aveva certe occhiaie stranissime, forse perché aveva passato qualche nottata insonne di troppo. Ma non erano normali perché gli si formavano non sotto gli occhi ma sopra le gote, lateralmente, così che gli veniva uno sguardo troppo dolce. A questo sguardo così tremendamente penetrante il cuore di un uomo è disarmato. E il povero pipistrello in effetti lo era proprio. Questa ragazza, per dirla tutta,  passeggiava a braccetto con un ragazzo ma al povero BatMan questo non importava proprio, forse perché neanche se ne era accorto, talmente rapito da quegli occhi.
BatMan era ufficialmente innamorato.

La ragazza dagli occhi dolci aveva anche due canini leggermente pronunciati che le facevano assomigliare il visino a quello di una gattina. La chiameremo CatWoman!!!

SuperLancio, sempre attento e vigile, notò quegli sguardi tra i due.

Finalmente abbiamo ritrovato il pipistrellone, disse con un sorriso di felicità rivolto a Bat, mentre con la mano gli prendeva e gli scuoteva i gioielli di famiglia, così per dare la scrollata definitiva ai pensieri negativi. Atti gogliardici fra SuperEroi.

Intanto la ragazza, sempre a braccetto con il moroso, che a detta di molti non era proprio il suo tipo, ma non siamo qui noi a fare di queste considerazioni così personali e tifare per la causa di uno dei nostri amici. Raccontiamo solo una storia, e che storia.

La ragazza, si diceva, era passata oltre i due, giacchè procedeva in direzione opposta. Con il sorriso a 36 denti, Le Bat si voltava per vedere se anche lei di rimando lo ricambiasse. Approfittando del fatto che ella si voltava solo raramente per non dare adito al moroso di pensare male, il pipistrello, quando la ragazza non lo guardava, abbassava lo sguardo in direzione di quell'epico fondoschiena.

Ahhh i maschi, penseranno le donzelle lettrici. Ma un sorriso orgoglioso spunterà almeno nei loro pensieri, se non sui loro volti, perché già si immaginano loro al posto di quella ragazza, a far girare matti tutti i supereroi.

Ma se a tirare troppo l’occhio si finisce per diventare ciechi, per Batman si finisce con lo scontrarsi con il passato. In lontananza infatti, una figura conosciuta catturò la sua attenzione. Era lei, la stronza che lo aveva preso in giro per tutto questo tempo.













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