27 gennaio 2012

Gotham City - s01e13


Dai SUPER ti prego, vieni anche tu, dai dai dai!!!

Il pipistrello tentava in ogni modo di convincere il suo coinquilino nonché maestro di SuperEroismo, a partecipare alla festa di ritrovamento. Ritrovamento di chi? Ma di Le Bat, naturalmente.

Da quando era entrato in crisi ne è passato di tempo. Sembra ieri che se ne sta ancora a casa sua a Gotham City. E oggi finalmente ci farà ritorno.

Nel mezzo di tutte queste vicissitudini ricordiamo, per i lettori più distratti, il trasferimento a Lizun per stare più vicino alla sua ex.




e a tutte le sue bugie per manipolarlo o, a detta della ex, per il troppo amore.
Chi ha ragione non è dato sapere e a noi neanche interessa per il proseguo del racconto.
Quindi la conoscenza, sempre da parte del pipistrello, di SuperLANCIO proprio nel momento di maggiore crisi con la ex e il trasferimento definitivo a casa del SuperEroe per Meglio riflettere sul senso della vita, parola di pipistrello. E da lì in avanti tutto quello che abbiamo già detto.

Ma la nostalgia di casa alla fine torna sempre. Più che altro gli mancava l’umidità, il buio e il frescolino della Batcaverna. E così il pipistrello ritrovato, prima nell’umore e poi anche nel cervello e nelle cose non più senza senso che fa, decise che era ora di scrollarsi definitivamente di dosso la sua tristezza residua e dedicarsi unicamente ad attività creative, formative ed entusiasmanti.

Per suggellare questo patto con la buona sorte aveva deciso di indire una festa a casa sua.

Aveva invitato tutti i suoi amici, ma lo special guest era proprio il SuperEroe di Lizun, SuperLANCIO appunto. Senza di lui in realtà non aveva tanto senso festeggiare perché proprio grazie a lui il pipistrello è diventato quel fantastico uomo uccello che è ora.

E va bene, ci vengo.
IUPPI UAUUUUUU AAUUU AU U, i miei amici saranno felicissimi di conoscerti, non faccio altro che parlargli di te. Quindi non tardare, ti aspetto per le 20. Io comincio ad andare avanti che devo preparare ancora tutto quanto ,disse il pipistrello.

Ma c’è Gotham City sul navigatore? ,chiese SuperLANCIO.
L’espressione inebetita del pipistrello contrastava il cenno di assenso del capo.
Per evitare ogni problema Bat gli spiegò la strada, a modo suo.
Il SuperEroe ebbe come la sensazione che non sarebbe mai arrivato a destinazione.

Così Le Bat si avviò. Era appena passato mezzogiorno.
Dopo mangiato SuperLANCIO andò a farsi una di quelle penniche che tanto amava fare quando era studente di SuperEroismo. Erano più i pomeriggi passati a ronfare sul divano che quelli passati chino sui libri, ma si sa che non si apprende bene se non nel benessere psico-fisico. Almeno questo era quello che ripeteva ai suoi genitori che gli imprecavano contro.

E tu saresti il SuperEroe che salverà il mondo dalla distruzione? AHAHAHAAHAHAH ,era solito ripetere il padre.
E’ sempre bello vivere in un ambiente stimolante.

Dopo essersi riposato si lavò e profumò abbondantemente, scese nei sotterrani della sua abitazione e prese la fantastica Gialla. Cercò Gotham sul navigatore.
Proprio come pensavo, Gotham non esiste sulle mappe stradali. Mi toccherà seguire le indicazioni di quel pipistrello dei miei stivali e... ma un attimo, io non ho gli stivali, Damn.

Non fece più di 100 metri con la macchina e un'immagine imbarazzante catturò la sua attenzione.




Accostò
Bat, che cosa stai facendo con quel cartello in mano? Anzi no, non dirmi nulla, sali e non parlare. anzi si, parla, dove cazzo sta Gotham?

Viaggiarono per un tempo imprecisato che va dai 5 minuti alle 18 ore e mezza. Tanto ci vuole infatti per raggiungere Gotham City. Dipende chiaramente dal mezzo con cui si va, ma soprattutto bisogna avere la mente libera e sgombra da ogni pensiero per trovare la destinazione, altrimenti vagherete nello spazio cosmico avvuoto per il resto della vostra esistenza.
Per fortuna SuperLANCIO aveva la fantastica Gialla, quindi ci mise solo 3 minuti.

Bat, ma che gente c'è alla festa? insomma, come sono i tuoi amici?
Guarda, ho proprio qui una foto con le faccedi tutti.




SuperLANCIO si incupì e rimase in silenzio per 10 minuti. I 7 minuti rimanenti dai 3 che servivano per arrivare a destinazione lì spese continuando a girare intondo all’ultima rotonda prima di arrivare alla BatCaverna.

Sono proprio delle brave persone, vedrai, ti troverai bene , disse il pipistrello.
Sicuramente ,rispose il SuperEroe, anche se dentro di lui sospettava fossero tutti dei Serial Killer.
In realtà erano proprio divertenti, ma questo lo scoprì solo qualche ora più tardi, alla festa. E' proprio vero che spesso le nostre prime impressioni sono sempre sbagliate perchè basate su stereotipi deviati appresi quando ancora ci attaccavamo alla sottana della mamma.

Gira la prossima a destra e siamo arrivati, disse il pipistrello





Finalmente arrivarono a destinazione. Le Bat schiacciò il pulsante dell'apertura temporizzata tarata con il fuso di marte basculante del box e i due entrarono con tranquillità nella BatCaverna.







Qui è tutto buio Bat, minchia accendi qualche luce per favore, ho un po’ di paura, Bat, ti prego, non guardarmi in quel modo.




Tranquillo Super, ora accendo la luce.

CLICK




Un’orda di stranissimi personaggi stava giocando a tormentare un pupazzo del pipistrello.

Siamo in ritardo, i miei amici non sanno più come ammazzare l’attesa, disse il pipistrello a SuperLANCIO.
Minchia, speriamo ammazzino solo quella, fu la catatonica risposta di quest’ultimo.

BELLAAAAA ,fu l’urlo esultante del pipistrello rivolto ai suoi amici. Si abbracciarono tutti insieme appassionatamente.
Dopo le presentazioni di rito la festa ebbe inizio.

Musica dance risuonava in tutta la BatCaverna, il miglior catering del paese riforniva la tavolata di ogni bendiddio, fiumi di prosecchino freschissimo si riversavano nei calici degli invitati.

Numerose esibizioni furono preparate per celebrare al meglio la giornata.

L’apice emozionale fu raggiunto senza ombra di dubbio nel momento della fantastica parata avvenuta nel vicino lago di Gotham city





Questa fu l’ultima immagine immortalata prima che il perno centrale della figura, tale SuperMan, non cadde spiaccicando alla velocità di circa 200 mila milioni di nodi marini la faccia contro il pelo dell’acqua e lesionandosi permanentemente la mandibola, facendo crollare la restante parte del triangolo umano. Batman assomigliò così per il resto dei suoi giorni a tal Jocker, un simpatico mattacchione, migliore amico del pipistrello. Altri eroi finirono poi all’ospedale per accertamenti.

Ma la festa andò avanti lo stesso e tornarono quindi alla BatCaverna dove si sviluppò il resto della serata.

Le Bat, che tanto amava la musica e il canto, si era fatto costruire un’apposita sala ultra-insonorizzata dove era solito esercitarsi nei suoi momenti di relax, senza dare fastidio alla fauna circostante.

Sulla parete opposta al palco vi era un fantastico murales






Le Bat e altri 2 simpatici amici si sistemarono al posto che, numerosi anni prima, li aveva visti protagonisti nei peggiori bar di Caracas. The Heroes si chiamavano, un band di periferia che voleva cambiare il mondo.
Cominciarono a suonare.






La gente, tutta d’un tratto, voleva andare via, ma non potè. All’ora per alleviare la sofferenza di quella musica straziante, cominciarono a buttarsi massicciamente sui cocktail. Simpaticissimi erano i cubetti di ghiaccio che rinfrescavano la serata






Mentre la Band suonava, gli ospiti, uno alla volta, dovevano immedesimarsi nel pipistrello






e cantare a squarciagola la sua canzone preferita, pena il tugurio, che altro non era che vivere per un mese, appeso a testa in giù, nella BatCaverna di Le Bat, insieme ai suoi amici pipistrelli. Il problema non era tanto la difficoltà nel mangiare o nel bere o nel sangue che arrivava in testa, ma bensì nell’espletare i propri bisogni corporali. Provate voi a fare pipì stando appesi a testa in giù. La gravità verrà ad essere uno dei nemici più bastardi che abbiate mai avuto. E nessuno osi pensare a quel che potrebbe succedere con il mal di pancia.





Ormai nessuno lo controllava più.
Il pipistrello era l'uomo uccello più felice della terra e cercava di coinvolgere tutti quanti con la sua straordinaria carica emotiva.






Loro però ancora non lo capivano completamente e così cercavano di sfuggire alle sue dimostrazioni di affetto andando a ripararsi in qualsiasi posto pensavano potesse tenerli al sicuro






In fondo, un abbraccio che male può fare?

Ah cari miei lettori, come sarebbe più bello il mondo se, alla fine, anche solo per una volta, tutti insieme appassionatamente, decidessimo di liberare la nostra mente da ogni blocco e godere realmente di ogni emozione.

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