13 aprile 2014

Dopo un anno da Vegano al 90% di crudo

Amici,

sono in confusione.

Il cambio di alimentazione è il meno, a quello dopo un pò ci si fa l'abitudine. Un accordo con il fruttivendolo sotto casa ti consente pure di non spendere troppo. Anche i primi mal di pancia dovuti al cambio di dieta con il tempo spariscono, il corpo si abitua alla svelta.
Non è questo, il mio problema è la confusione creata da un altro cambiamento. E' più profondo, considera altre sfere.
Quello che cambia veramente è qualcosa di più intimo.
Le parole.
Acquistano nuovi significati o peggio, perdono di valore.

Quello che fino a ieri era "mangiare sano" diventa "cibo da evitare".
Da un giorno all'altro sentirsi in salute diventa "normale" e non è più il "miracolo" del piede destro che al risveglio tocca prima del sinistro il pavimento.
"Mal di testa" smette di essere mal e rimane solo di testa.
Ma "di testa" cosa? Non si sa, qui non si capisce più nulla.

Amicizia, eccone un'altra. Amicizia diventa accettazione, alle volte sopportazione. E ci credo, vorrei vedere te a spignattare tutto il giorno e poi... e poi neache vieni lodata per la fatica ai fornelli. Almeno facessero finta di apprezzare sti crudisti. Ma per fingere si sa, almeno devi assaggiare, ma se assaggiare non lo fai, la cuoca se la prende e ne ha ragione. Ma che colpa ne ho io se i complimenti li faccio, sì che li faccio, ma a chi mi ha preparato quel fantastico piatto di ciliegie?

Non lo so, forse non sono ancora pronto per tutto questo, è davvero dura per me.
Ecologia. Quanto ambientalista mi sentivo a raccogliere un mozzicone di sigaretta da terra per buttarlo nel cestino? Ora farei l'amore con le piante, se solo trovassero il modo di farmi intendere che piace anche a loro. Chissà mai che un salice piangente non diventi per un paio di minuti (preliminari inclusi), un salice con un sorriso lungo dalle radici alle frange frastagliate dei suoi rami.
Anche la stessa parola "Cambiamento" che prima era intesa, almeno per gli uomini, il più delle volte, con: "Oggi voglio cambiare completamente, lo porto a sinistra", acquista una prospettiva smisuratamente magniloquente.

Ma il cambiamento peggiore è nella solitudine. ci ho pensato, cosa vuol dire solitudine? Ha a che fare con l'assenza di qualcuno attorno? O di qualcuno che ti capisca, che la pensi come te, che abbia idee affini alle tue? o forse è qualcosa di più alto? Prima la si sentiva poco, si era sempre nel chiasso della gente, che belle le grigliate nei soleggiati pomeriggi di maggio, dopo tutte queste feste ne bramavi un pò, di solitudine intendo. Ora che nessuno mi invita più alle grigliate, che nessuno viene a bere centrifugati con me, che solitario me ne sto con i miei frutti di bosco, sento che dovrei esserne in balìa.

Eppure, che dire se ora, anche il moscerino, rigorosamente della frutta, mi fa compagnia?

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