5 maggio 2011

L'acino e il contadino

Qual è la differenza tra un bicchiere di acqua e uno di vino?


Un acino d’uva, ecco dove sta la differenza, tutto in un piccolo acino d’uva.




Guarda quella collina figlio mio, che cosa vedi?
Nulla, papà.
Guarda bene figlio e dimmi che cosa vedi.
Ma papà, io non vedo nulla.



Quelle colline nascondevano un segreto, bastava solo avere la pazienza che si manifestasse. Un vigneto ancora da nascere, ecco che celava. Solo dopo parecchi anni il ragazzo capì che cosa avesse visto suo padre quel giorno.

Ai suoi occhi, occhi di tanta gente, non c’era altro che un semplice prato incolto, ma suo padre sapeva quale fantastica meraviglia portasse dentro di se. Nei primi anni il vigneto crebbe, si formò fino ad arrivare a maturazione completa delle vigne.
Abili mani lo avevano accudito per tutto quel tempo, indirizzandolo verso l’alto con pali di supporto, ma lasciato libero di crescere secondo la sua natura.

Ma solo il lavoro continuo sui campi fece capire al ragazzo la vera differenza tra un bicchiere di acqua ed uno di vino.

La cura minuziosa di ogni particolare che il contadino riserva alla sua vite, fin dall’innesto della piantina nel terreno, la lotta che essa fa per crescere cercando di non soffocare in mezzo a quelle erbacce, scansando la legge della natura che vuole che le piante crescano dritte. Non la vite, essa va dove vuole lei e si deve accettarlo o non si riceverà mai il meglio. La cura foglia per foglia, per evitare malattie, foglia per foglia, ogni mattina a controllarla, foglia per foglia a ricoprirla di amore e verde rame. E dopo tutto questo tempo ancora nulla, neanche un acino, ma il contadino persiste, sempre amore e sempre coccole per lei, perché sa che il suo sforzo sarà un giorno ripagato. Sempre a curare, foglia per foglia, cercando di vincere il gelo, la grandine, la pioggia e proteggere la vite dandole solo il meglio. Fino a quando in un giorno di primavera inoltrata, un acino comincia a spuntare dalle sue braccia fragili e piene di foglie.
Passeranno gli anni ma il vino non sarà buono perché la vite ha ancora bisogno di crescere e maturare, fino a che capita un giorno che non ti aspetti, il giorno in cui la tua vite si presenta in tutta la sua straordinaria bellezza e ti concede i suoi frutti. Ma ancora non e’ finita per il contadino perché ora è tempo di vendemmia e lasciare riposare quel vino per altri anni affinché l’elisir si affini e diventi unico, un sapore inconfondibile.
Solo ora capisco la vera differenza.

Non l’acino d’uva, ma l’amore del contadino trasforma l’acqua in vino.


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