Mai come in questo momento la razza
umana ha necessità di un SuperEroe. Mi sono immaginato l’arrivo del nuovo Messia
in linea con i nostri tempi, l’ho pensato giungere a bordo della sua Bentley
con strisce di led azzurre sotto la scocca, auto rigorosamente elettrica perché
Lui è attento all’ambiente. Le dotazioni di base sono il suo inseparabile
SmartPhone ricco di Apps. celestiali, con la versione Olimpo di Wazzup
installata per chattare direttamente con il Padre e tutto il parentado,
connesso via Bluetooth, Wi-Fi, 3G, UMTS a tutti i dispositivi elettronici
terrestri, si perché Lui ha necessità di rimanere in contatto con tutto e tutti
per dare il via alla rivoluzione pacifica che ci riapproprierà di ciò che ci
apparteneva un tempo: La libertà. Me lo sono immaginato così, senza barba,
ormai non più necessaria in questo strano terzo millennio, simbolo non più di
saggezza ma di non-curanza
e malessere. I capelli d’altro canto saranno corti e curati, per dare continuità
alla linea di pulizia adottata con la barba. Una cravatta nera di quelle
strette, su camicia bianca, e un vestito, nero anch’esso ma con luccicanti
stelline e fronzoli a differenziarsi dalla massa di falsi Messia giunti da ogni
parte del paese a reclamare il titolo. Ma cosa è giunto a fare? Si domanderà il
lettore ora incuriosito. Di cose da fare, caro mio, ce ne sarebbero quanto le
onde. Partirebbe con lo sconfiggere il male. Si potrebbe cominciare così dai
politici, andiamo sul sicuro. Il paese ormai è allo scheletro e loro trovano
comunque il modo di rosicchiare l’interno lasciando intatta la facciata,
lasciando un cimitero di ossa buche. Almeno sono buone con la polentina, dirà
il lettore di buona forchetta. Sfortuna vuole che il redattore del presente
scritto non mangi carne. Così ne rimarrà più per noi, concluderà il lettore
realista. Potremmo passare poi alla categoria dei medici venduti alle
multinazionali di BigFarm, quelli che vogliono ad ogni costo mostrare la loro
bravura nell’operare, asportare, recidere, suturare. Ma dottore, non era solo
un raffreddore? La terza categoria da cui ci salverà saranno gli idraulici, ma
solo da quelli che non capiscono un tubo (presa in prestito da una barzelletta
raccontatami per telefono da mio nipote di 5 anni). Ho pensato a quali debbano
essere le caratteristiche di un SuperEroe moderno. Intelligenza, carisma
(inclusa la bellezza) ed eleganza sono dati per scontato in questo terzo
millennio. Astuzia, loquacità e leadership sono caratteristiche di cui il nuovo
Messia non può farne a meno. Fantasia, creatività e lucidità mentale per spiazzare
ogni possibile antagonista. Ma soprattutto, mi sono detto, ci vuole costanza.
Qualcosa come 7 miliardi di anime da salvare, resto mancia, non sono proprio
un’inezia e l’appagamento, dopo solo qualche milionata, è dietro l’angolo. Non
si può mica lasciare tutto il rimanente a quel povero diavolo, e qui è proprio il
caso di dirlo, di Belzebù. Che colpa ne ha, in fondo recita anche lui solo una
parte. Disponendo quindi di tutte le caratteristiche da ricercare, da
stamattina sono qui appollaiato su questa panchina fronte mare in cerca di
quegli inconfondibili segnali da decifrare. Ho visto cose che voi umani…
Recitava così l’epilogo di un gran bel film e potrei tranquillamente affrontare
un sequel di quel capolavoro descrivendo per filo e per segno i casi umani che
si sono palesati di fronte ai miei occhi. Non tutta feccia, è bene affermare la
verità, ma anche qualche possibile pretendente. Chi aveva l’intelligenza mancava
tuttavia di prestanza e fantasia, chi aveva creatività in abbondanza era ormai
diventato sordo, per non dire ubriaco fradicio, per via di quel Rave della
notte precedente, chi era fornito di carisma mancava di lucidità, troppe ore
sotto il sole cocente stordiscono anche un toro. Uno in particolare è andato
vicino ad essere eletto Il Messia. Disponeva di tutte le caratteristiche sopraccitate,
appurate tramite una durissima selezione e rigorosissimo test a risposta
multipla. Per capire se avesse anche l’ultima caratteristica, fondamentale per
essere un Leader di proporzioni planetarie, ho posto l’ultimo quesito: Mio caro
concorrente, in questo mondo sempre più globalizzato, sempre più rapido nella
comunicazione, sempre più dinamico nell’innovazione, tu, a chi ti ispiri? A
Lapo Elkan, mi piace il suo stile. Man mano che passa il tempo, una
consapevolezza sempre maggiore prende piede dentro di me, forse non siamo
ancora alla frutta, forse dobbiamo soffrire ancora un poco prima di raggiungere
l’agognata salvezza. Quello che mi resta è l’idea che probabilmente il nuovo
Salvatore non sarà di questa generazione.
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