L'altro giorno c'era un gruppo di ragazzi al parchetto sotto casa
mia. Erano 5 in tutto. La giornata era decente per essere novembre e
così sono andato a fare due passi. Procedendo verso di loro ho notato
che uno di questi stava camminando su di un filo sospeso nel vuoto.
Certo, diversamente dalla ragazza nella foto, quello sotto casa mia
stava sospeso su di una fune adatta ad un rimorchiatore, ancorata a due
alberi quindi a non più di 30 cm di altezza. Allora incuriosito mi sono
avvicinato al gruppetto ed ho osservato come agiscono gli equilibristi.
Fanno piccoli lenti passi cercando sempre il massimo equilibrio, non
procedono in avanti se non sono più che sicuri di rimanerci su quella
fune, allargano bene le braccia per bilanciarsi meglio, o forse perchè
convinti di poter volare. Anche se impauriti tuttavia non chiudono mai
gli occhi ed hanno lo sguardo fisso all'altro capo della fune.
L'equilibrista era concentratissimo e gli amici sotto a tifare per lui.
Mi sono unito anche io. "Dai che ce la fai, sei un SuperEroe cazzo, non mollare".
Poi ad un certo punto qualcosa cambia, perde l'equilibrio, tratteniamo
il fiato. Per ritrovare stabilità allarga ancora più le mani, riporta il
piede che stava avanzando sulla fune, retrocedendo e genuflettendo le
ginocchia, accovacciandosi quasi a toccare terra. Riesce a rimanerci su
quella dannata fune. Boato degli amici.
Mi viene da pensare che
tutti dovremmo avere un parchetto sotto casa con almeno due grossi
alberi e una fune da rimorchio tesa tra i due. E degli amici con qualche
cannetta di scorta.
E comunque si può benissimo vivere senza equilibrio, se c'è Maria.
Le ultime tre foto provengono dalla selezione sul tema "L'equilibrio" di Eugenio Burloni.
Thanks!!!
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