Lancio era ancora un bambino all’epoca ma,
usando termini calcistici, prometteva bene e, inconsapevolmente, stava già
esercitando i suoi poteri.
EETTTCIUUUUU
Eh
ma basta, soffiati sto nasone che non ne possiamo più, diceva una delle sue
sorelle.
Ma
non è che lo faccio appo oo ooo ETCIUUU!!!
Stava male il piccolo Lancio, tanto piccolo
che spesso lo chiamavano Lancino.
Stufa di questa situazione e in preda a
crisi isterica per il continuo starnazzare del figlio e per l’ingente somma di
denaro investita in fazzoletti, la madre del ragazzo lo portò dal medico.
Oh
buonasera Signora, ciao piccolo Lancio, lo accolse il dottore.
Mamma
io ho paura di questo signore. Si mette sempre quella cosa nelle orecchie e poi
me la mette sul petto. Ed è pure freddissima che mi ammalo poi.
Zitto
tu, sei già ammalato, fu la risposta amorevole della madre.
Mi
ha fregato sta volta, pensò Teo. Cioè sta volta… è da un po’ che mi frega
questa.
Allora
Lancino, che ti è successo?, riprese il dottore.
Dottore,
mostravo i peli che mi stanno crescendo sul petto ai compagni di scuola ed ho
preso la polmonite.
Ho
capito tutto. Tirati su la maglietta e fammi controllare.
Mamma
diceva così anche la prof di geografia e poi è success...
La madre lo interruppe e cominciò,
innervosita, a spogliare il ragazzo e prepararlo per la visita, mentre il
dottore che dava l'aria di essere interessato all’argomento, cercava di far parlare il ragazzo.
Purtroppo, anche con lui vinse la madre e al dottore non restò altro che
continuare la visita.
Ora
tu aprire boccuccia pel Pampino e dire IAAAAAA
Questo
mi fa paura mamma. Poi rivolto al medico: E quel cucchiaio che cosa c'entra dottore?
Quale
cucchiaio?
Quello
che nascondi nella mano dietro la schiena.
Mi
ha beccato, pensò
il dottore, Sono troppo avanti in questa
famiglia. Il piccolo Lancio avrà senz’altro dei SuperPoteri.
E in effetti ce li ha, diremmo noi ora che
già sappiamo la storia, ma il ragazzo ancora non lo sa. Non
diciamolo troppo forte o gli rovineremo la sorpresa.
Mamma
io ho paura del cucchiaio. E poi vomito sempre quando me lo fanno.
La madre esasperata prese in pugno la
situazione, strappò il cucchiaio dalla mano del medico, prese la testa del
figlio tra il bicipite e lo scafoide e cacciò il cucchiaio in gola al ragazzo.
Presto
dottore, si sbrighi, non reggerò per molto.
FERMO
LANCINO, CI SONO QUASI urlò il medico
SI
SBRIGHI PER DIO, Urlò la madre
AAAGGHGHHAGGGHGHHGGHGHGHGH,
Urlò
Lancino dimenandosi e vomitando tutto il pranzo in faccia al dottore.
Il Medico, dopo essersi ricomposto come
meglio poteva con le salviettine profumate alla camomilla, che ne usò talmente
tante che quasi si addormentò beatamente, fece la sua diagnosi e prescrisse
riposo assoluto e 5 pastiglie di propoli arricchito al betacarotene come
ricostituente naturale. Essendo il dottore un noto burlone, si divertiva a
prendere in giro il farmacista suo cugino, che si facevano sempre di quegli
scherzoni da schiantarsi dalle risate. Loro però. Alla gente comune davano l’aria
di essere un pò degli stupidotti. Così scrisse sulla ricetta medica una
supercazzola. Il farmacista infatti non ci capì granchè, così prese la prima
cosa che gli capitò tra le mani, degli antibiotici potentissimi, da prendere 5
volte al giorno. Una quantità che farebbe venire il cagotto ad una persona
comune per il resto della vita.
La madre seguì pedissequamente le
indicazioni del farmacista. La medicina non fece altro che indebolire sempre più il ragazzo. Come
la criptonite per SuperMan, così gli antibiotici per SuperLancio.
Successe insomma che, malgrado tutto, il
ragazzo guarì e ritornò a scuola. Tuttavia si sentiva sempre stanco, spossato,
nervoso, col mal di testa, mal di gambe, cistite, tosse, oppresso, permaloso,
flautolante, ossessionato, spinterogeno, caloroso, pedissequo, petulante, acido.
Come una donna?, domanderanno i maschietti lettori. Certo che no, solamente stava male.
Finalmente i Superpoteri decisero di palesarsi.
Lo fecero per salvare il ragazzo, per ridargli forza, vigore, potenza, che la
medicina, sapientemente modificata dall’abile dottore gran burlone, gli stava
portando via. Si saprà molto più tardi che il medico voleva indebolire il
piccolo Lancino, detto poi Lancini perché aveva i poteri non di uno solo ma di
mille e più, da qui il plurale nel nome, per avere la strada libera e poter
conquistare il mondo con le sue medicine fasulle.
Così i SuperPoteri si palesano, si
impadroniscono del suo corpo, spasmi violenti scaraventano il ragazzo a terra, ancora non riesce a governare tutta quella energia, e
in un attimo è ormai privo di coscienza.
Tutti ebbero timore e paura per quella
manifestazione di potenza. Tutti tranne lui. Finalmente aveva capito quale
fosse il suo ruolo nel mondo. Così rinvenne. Ma gli piaque così tanto quel
viaggio mistico che a distanza di qualche anno lo rifece ancora. Ma questa è tutta
un’altra storia.
Turbato dalla rivelazione, fece una
passeggiata solitaria per stare un po’ da solo e cercare di capire meglio quel
che era successo. Così si ritrovò da solo su quella collinetta e provò.
Starnutì una volta, niente.
Starnutì una seconda volta, ma niente
ancora.
Poi una terza, una quarta, una quinta e una
sesta. Sconfortato il ragazzo pensò che forse si era immaginato tutto, come
quella volta che la maestra dell’asilo lo aiutò a fare pipì e lui pensò che lei
avesse voluto intendere di scappare con lui in una fuga d'amore verso la felicità eterna.
Allora si voltò, stizzito, e calciò via un sassolino che gli stava davanti. La polvere nebulizzata per la folle velocità e potenza di quel calcio si sollevò fino alla cronosfera ed oscurò il mondo per tre giorni e tre notti. Questa polvere finì anche nel suo nasone. Istintivamente Lancio starnutì:
Allora si voltò, stizzito, e calciò via un sassolino che gli stava davanti. La polvere nebulizzata per la folle velocità e potenza di quel calcio si sollevò fino alla cronosfera ed oscurò il mondo per tre giorni e tre notti. Questa polvere finì anche nel suo nasone. Istintivamente Lancio starnutì:
EEEEEETTTTCCCCIIIUUUUUUUUUUU!!!
La nube scomparve istantaneamente e il
mondo tornò alla normalità.
Ormai era diventato SuperLancio.
Quella sera la consapevolezza si era
impadronita della sua mente.
Rincasò festoso, la mamma gli aveva
preparato il suo piatto preferito: le lasagne.
Se le pappò tutte d’un fiato.
Dopo aver deglutito oltre mezzo chilo di
lasagne, il nuovo SuperEroe andò a riposare sul balcone di casa sua. Era
l’imbrunire. Era dubbioso. Era dubbioso e imbrunito.
Chissà
se quello che mi è successo è una cosa positiva oppure no. Pensò.
E poi rivolto al cielo: SONO UN BRAVO
RAGAZZO IO?
Un uccellino che stava passando in
quel momento da quelle parti, decise di posarsi proprio sul tavolino bianco
dinnanzi a lui.
Ma
che uccellino strano che sei con quelle ali tutte strane e il becco strano e le
zampette strane. Ma tu non sei un uccellino vero? Tu sei un pipistrello?
AIUTO
SUPERLANCIOOO, un pipistrellooo. ma, un attimo, SuperLancio sono io. Damn.
Il pipistrello aveva tuttavia un’aria dolce
e docile.
In
fondo in fondo sei simpatico. Non
bellissimissimo come me, ma simpatico.
Il pipistrello, che sembrava stesse per
parlare e dare un messaggio importante al ragazzo, si tacitò e anziché dirlo,
stizzito scrisse. I suoi escrementi come inchiostro, il tavolino come foglio bianco
e il buco du cul come pennino:
Tutti sanno della permalosità dei
pipistrelli. Ora anche Lancino.
Chi lo avrebbe mai detto che quel
pipistrellino piccolo e bruttino, un giorno si sarebbe trasformato nel
coinquilino del più famoso SUPERLANCIO?
Nessun commento:
Posta un commento
Libera la mente