Mi sono spogliato delle vesti.
Messo il costume, andai a irragiare la mia carne con il sole mattutino.
Portai il libro con me, e un quaderno, deciso a trascriverci ogni frase che mi avesse colpito.
“…e il pensiero tacque, tace sempre quando la volontà è ferma.”
“José
Anaiço seduto sulla soglia della porta, Joaquim Sassa su una sedia
perché è l’ospite, e dato che José Anaiço ha le spalle rivolte alla
cucina, da dove viene la luce, ancora non nè conosciamo i lineamenti,
sembra che quest’uomo si nasconda, invece non è vero, quante volte ci è
successo di mostrarci come siamo senza che ne valesse la pena dato che
non c’era nessuno a vederci.”
“Joaquim
Sassa… come uno di quei viaggiatori che non hanno debiti nè paura, come
se fosse uscito presto per godersi il fresco del mattino e mettere a
profitto la giornata, i turisti mattinieri sono così, in fondo
problematici e agitati, soffrono per l’irrimediabile brevità della vita,
coricarsi tardi e alzarsi presto salute non ne dà, ma allunga
l’esistenza”“…se un giorno avrai un figlio, morirà perché tu sei nato,
da questo delitto nessuno ti assolverà, le mani che fanno e tessono sono
le stesse che disfano, la certezza crea l’errore, l’errore produce
certezza. Magra consolazione. Non esiste consolazione, mio triste
amico, l’uomo è un animale inconsolabile.”Con Josè Saramago non si possono fare questi ragionamenti, a meno che tu non voglia riscrivere interamente i suoi libri.